Il racconto di Valeria #2

Il racconto di Valeria #2

di Valeria Turbino (@vale.p.sk)

Il Cammino è ormai terminato.
Fisicamente, ma non dentro di me. Lì ancora è vivo, e so che lo porterò con me per sempre per raccontarlo. È trascorsa una settimana, ma bisognerebbe quantificare questo tempo in emozioni anziché in giorni, perché a me è parso molto più.
Scrivo queste parole di ringraziamento, consapevole che la maggior parte delle persone a cui sono rivolte nemmeno lo vedrà, ma lo faccio per condividere con le persone quello che ho provato, per dire a tutti che il mondo è pieno di persone belle, e spero che chi sta pensando di partire lo farà, e ne esca enormemente arricchito, come è capitato a me.

A Persi: la famiglia D’Alessandro, in particolare Anna, che è stata tanto premurosa e accogliente.
A Rocchetta: Cristina, curatrice del Museo di Palazzo Spinola, che mi ha trasmesso con passione la storia di questa Valle.
Ad Albera: Cascina Barbàn, che ringrazio per l’ospitalità, anche se purtroppo non ci siamo incontrati.
A Cabella: Susanna e la sua famiglia, per avermi accolto, per le storie di vita vera, mi sono rimasti nel cuore.
A Piuzzo: la mia amica Marta e la sua famiglia, che mi ha offerto la doccia e ha anche fatto un pezzetto di strada con me.
A Cosola: il personale dell’albergo Ponte per la sua gentilezza e per l’appoggio verso il Cammino; e Paolo Ferrari, esperto della storia delle Quattro Province, che mi ha raccontato un sacco di cose interessanti, che approfondirò.
A Daglio: Armando e Caterina del circolo ARCI, che mi hanno coccolato come una nipotina e che non potrò mai scordare.
A Cartasegna: varie famiglie, una che mi ha regalato la frutta, l’altra che mi ha invitato a casa all’ombra a chiacchierare.
A Fontanachiusa : la famiglia di Carlo, per la gentilezza, la doccia e il divano; l’amico sindaco Marco Guerrini e tutti i ragazzi della mitica Connio e di Carrega; Giorgio, per il passaggio a Vegni alle 8 del mattino.
A Vegni: Roberto, un “Angelo custode” di questo cammino, preziosa compagnia, sempre presente telefonicamente, che ha percorso con me la quinta e l’inizio della sesta tappa.
A Dova: tutto il Mggiociondolo, don Luciano, Enzo, Gabriele, i ragazzi della provincia di Milano, per la bellissima serata, per il materassino, la partita a Calciobalilla…
A Grondona: Alfio, Silvano, e tutti i frequentatori del bar, che fanno sentire tutti quanti a casa.

Sono grata infine a tutti gli amici che mi chiedevano notizie, a Giorgia e Aldo per avermi raggiunta a Grondona, a chi è rimasto sempre accanto a me, e a tutti quelli di cui non so il nome ma che mi hanno regalato un sorriso, un saluto, una parola, che hanno mostrato apertura, e sono stati davvero tanti. Grazie.

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