Abstract. Cos’è il Cammino dei Ribelli

Abstract. Cos’è il Cammino dei Ribelli

130 chilometri a piedi nella sconosciuta Val Borbera, tra Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia, alla scoperta di storie medievali, feudali e partigiane. 7 giorni di cammino tra villaggi e natura selvaggia in Appennino, incontrando i testimoni di una ostinata rinascita contadina, sociale e spirituale, sulle sponde del venerato Borbera. Un’esperienza di turismo lento per rilanciare una terra spopolata e bellissima.

È un cammino sociale, un itinerario escursionistico da svolgere a piedi, da soli o in gruppo, in qualsiasi periodo dell’anno, pensato per facilitare la conoscenza e l’incontro del viandante non solo con le attrattive naturalistiche e storiche del territorio, ma anche e soprattutto con le sue odierne realtà virtuose: chi ne conserva la memoria, chi ne rilancia il valore; chi lo abita da sempre, chi vi si è innestato per innamoramento. Il progetto si colloca in un territorio dalle molte attrattive e potenzialità, ma che ha subito l’abbandono, lo spopolamento e si trova fuori dai circuiti turistici e commerciali; per questo il camminatore non deve aspettarsi di trovare ogni comfort o attrezzatura né sul lato cammino né sul lato accoglienza. Deve invece fare proprio il valore di ricucire a passo lento una terra che ha da offrire molto più di quanto essa stessa non ricordi. In questo senso diventa pioniere, e ribelle, sia colui che arriva per camminare e conoscere, sia colui che resta (o arriva) per abitare e rilanciare, ed entrambi possono incoraggiarsi a vicenda. Per svolgere questo tipo di cammino è necessario dotarsi della guida (per ora solo digitale) che i promotori hanno pazientemente elaborato e mettono a disposizione.

Il Cammino dei Ribelli è un progetto ideato da Giacomo D’Alessandro, comunicatore e camminatore genovese con radici famigliari in Val Borbera. Nasce nel 2017 come Tesi di Laurea Magistrale all’Università di Torino, e si concretizza nei due anni successivi grazie al supporto e al contributo professionale volontario di alcune persone che vivono e operano in Val Borbera, prime fra tutte Irene Zembo, Maurizio Carucci, Roberto Borsani e Dario Debenedetti. Il cammino è reso possibile grazie ad una rete di realtà – albergatori, ristoratori, sindaci e comuni, associazioni e magazine – che da subito condividono la visione e si mettono a disposizione per renderla reale.

Perché “dei Ribelli”

Erano ribelli i partigiani che qui si opposero al regime nazifascista.
Erano ribelli i banditi e le comunità che contrastarono le imposizioni feudali.
Erano ribelli le tribù di Liguri che si opposero all’invasione dei Romani.
Sono ribelli i contadini e i pastori che rimangono a lavorare questa terra.
Sono ribelli i “foresti” che qui si innestano per ri-scoprire e re-inventare la valle.
Sono ribelli i camminatori di ieri e di oggi, che tramandano questi antichi, aspri sentieri, e ne garantiscono la sopravvivenza.

Tappe

1) Arquata Scrivia – Persi

2) Persi – Albera Ligure

3) Albera Ligure – Cosola

4) Cosola – Vegni

5) Vegni – Dova Superiore

6) Dova Superiore – Borassi

7) Borassi – Arquata Scrivia

Il percorso non richiede particolari conoscenze tecniche, ma un buon allenamento a camminare, affrontando ogni giorno un certo dislivello. Si cammina per circa 5-6 ore al giorno, con possibilità di sostare in numerosi paesi. Vi sono pochissimi passaggi di difficoltà EE (escursionisti esperti) e alcuni sentieri di difficoltà E (escursionisti).

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